Piano dell’Anno: un B&B ecosostenibile nel Cilento interno

Cilento, luogo dell’anima

Se siete in cerca di una vacanza nel tempo e nello spazio, in una terra che eredita la bellezza e il mito dell’antica tradizione mediterranea, il Cilento è la meta ideale.

Arte, storia, natura dal mare alla montagna, gastronomia: sono gli ingredienti che possono essere variamente combinati in questa zona della provincia di Salerno che, tra i vari luoghi di interesse, vanta ben 3 siti patrimonio dell’umanità Unesco:

  • i complessi archeologici di Paestum e Velia, tra i più importanti della Magna Grecia
  • il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, una vera e propria biosfera protetta, ricca di ambienti naturalistici diversificati
  • il capolavoro barocco della Certosa di Padùla, dedicata a San Lorenzo, che ospita il più grande chiostro del mondo.

Se poi la vostra dimensione è quella del turismo lento e apprezzate i circuiti poco battuti, l’entroterra ventilato, i cammini a piedi alla scoperta delle tracce più remote e autentiche, Celeste Bucci può accogliervi in un B&B che ha fatto della relazione con la natura e dell’ecosostenibilità il proprio punto d’onore.

Un B&B ecologico a 2 km da Prignano Cilento e 10 minuti da Agropoli

Ho intervistato Celeste per capire meglio il tipo di ospitalità che offre e qual è il visitatore che può approfittarne. Suggerisco il suo B&B a chi cerca non un soggiorno qualsiasi, ma un’esperienza con e nella natura, al riparo dal turismo di massa e nello stesso tempo vicino alle mete più ambite della zona. Siamo nel Cilento interno, a 10 minuti dal mare.

Celeste Bucci nel suo giardino d’erbe
Celeste Bucci raccoglie fiori, piccoli frutti ed erbe aromatiche, a scopo alimentare, cosmetico e curativo.

«La mia è un’accoglienza autenticamente naturale e al minimo impatto ambientale. Vorrei dire a impatto zero, ma è un’illusione: tutto quello che facciamo ha un impatto, che lo vogliamo o no.

La casa è in legno, costruita con criteri di bioedilizia e molto ben coibentata. Dell’architettura cilentana ho serbato la forma, con il tetto piatto. Non ho usato la pietra tipica di qui anche per motivi economici, ma mi piacerebbe ristrutturare uno dei due ruderi del podere, che è in pietra locale. Dell’altro rudere, che ho demolito, ho comunque tenuto ogni masso, che uso per esempio per i drenaggi del terreno. Non butto via niente, all’insegna del reimpiego e del non spreco».

Hai detto podere?

«Mi circondano 5 ettari e mezzo di terra: ho lasciato una parte a bosco, mentre nella restante parte coltivo naturalmente frutta, zafferano, erbe e piante officinali – non metto nulla, nemmeno i prodotti consentiti nel biologico, uso solo fermentati di erbe.

Qui ho trovato un habitat molto ricco di biodiversità, con piante spontanee, erbe aromatiche, frutti selvatici e autoctoni. Quando sono arrivata, nel 2014, era tutto abbandonato, c’erano fichi e olivi in sofferenza, rovi ovunque. Pian piano ho iniziato a sistemare e addomesticare tutto, per ricostituire l’oasi originaria. La natura ha risposto alle mie cure con grande generosità».

B&B Piano dell’Anno: vista della campagna del Cilento

Torniamo alla casa…

«È una casa quasi autosufficiente dal punto di vista energetico, non allacciata alla corrente elettrica. Usiamo l’energia solare, grazie ai pannelli fotovoltaici. All’interno gli ambienti sono semplici, ma tutto è fatto con materie prime di qualità: i letti sono di falegnameria e i materassi sono realizzati da un artigiano locale. Per le riparazioni mi rivolgo a manodopera ‘a km zero’, così sostengo la microeconomia della zona e tengo in vita vecchi mestieri, a rischio di estinzione».

Da dove nasce la tua passione per l’ambiente?

«Da quando sono rientrata in Italia, una decina di anni fa, ho iniziato a fare la divulgatrice e formatrice su temi ambientali. Per anni ho gestito un’associazione con un’amica, Melting Pot, con cui diffondevamo buone prassi ecologiche e tenevamo corsi di riciclo creativo, per insegnare nelle scuole elementari a fare il compost o sensibilizzare alla raccolta differenziata. Dal compost poi sono arrivata alla terra, all’agricoltura».

La bravissima Elisa Nicoli intervistò le socie di Melting Pot per il suo libro sul riciclo creativo Questo libro è un abat-jour. Manuale pratico per trasformare le cose, in cui tratta della pratica dell’upcycling (la capacità di trasformare gli scarti in qualcosa di utile), accanto a quella più nota del recycling (riciclo) e a quella ancora più auspicabile del  precycling, che sarebbe la vera soluzione (riduzione a monte della quantità di rifiuti).

Celeste Bucci

Se siete curiosi di conoscere meglio Celeste, la sua storia vi incuriosirà. Si è trasferita da Napoli al Venezuela a Dakar, e infine nell’entroterra cilentano. Ma non mi ci soffermo qui, la racconta molto bene Vincenzo Moretti in un articolo per l’inserto «Nova» del Sole 24 ORE: Celeste, la biodiversità e la casa a Piano dell’Anno.

Cilento da scoprire

Cosa possono fare i tuoi ospiti?

«Possono fare passeggiate e visitare i dintorni, dai villaggi più vicini a quelli più distanti. Sto poco fuori Prignano e a 10 minuti di macchina da Agropoli e dal sito archeologico di Paestum.

Prignano
Il borgo di Prignano Cilento.

Ma accanto alle mete più note e gettonate, qui ci sono posti che sono davvero scrigni preziosi. Prignano stesso è un paesino molto grazioso, pieno di scorci e architetture caratteristiche; ma penso in particolare al borghetto di Melito, all’antico mulino, alla chiesa di Santa Caterina e a Finocchito, frazione di Cicerale: tutto raggiungibile a piedi da qui.

Sono anche limitrofa al Parco Nazionale del Cilento, un bioparco protetto che è attraversato da numerosi sentieri. Gli appassionati di escursionismo e trekking possono muoversi in autonomia o farsi accompagnare dalle guide ambientali della zona.

Qui in Cilento c’è tutto: mare, collina, montagna. Il mare è bellissimo, ma io amo ancora di più la collina e la terra. Comunque conosco bene anche la costa e agli amanti del mare indico volentieri i posti meno battuti, magari più difficilmente raggiungibili, accessibili solo a piedi o in barca, dove anche nelle domeniche di agosto c’è poca gente».

Cilento a km zero

Tu hai anche un’azienda agricola, sei molto sensibile al tema cibo.

«Considero il cibo un piacere e la nostra prima terapia. Io sono per la produzione e la trasformazione, per chiudere il cerchio e goderne i frutti.

A colazione servo solo cose fatte in casa da me, dal pane alle torte, ai biscotti, alle marmellate di frutta autoctona o selvatica, ai fichi secchi o ripieni. Avrai senz’altro sentito parlare del fico bianco, tipico di Prignano, che io preparo in tutti i modi: ripieno di frutta secca e aromi, al cioccolato o ’mmunnato, cioè pelato, con il lungo procedimento tradizionale. Offro tisane km zero e, in stagione, il burro podolico (da latte di vacche di razza podolica, ndr). Prediligo prodotti miei o di altre realtà locali o al massimo italiane; difficile che ricorra al supermercato.

Presto molta attenzione alle intolleranze, conosco bene la cucina vegana e gluten free, uso ingredienti naturalmente senza glutine, come le farine di riso e di ceci. Spesso lievito il pane con il kefir d’acqua. Chi viene da me scopre una cucina essenziale ma ricchissima, che valorizza le materie prime naturali e il recupero dei sapori autentici».

«Per mangiar fuori posso raccomandare tanti posticini intorno, sia pizzerie, sia ristoranti o agriturismi che usano prodotti propri o locali. Io digerisco poco, dunque sono un’ottima cartina al tornasole: riconosco subito la qualità degli impasti o delle materie prime.

Se ci si accontenta (non è un ristorante!), posso preparare qualcosa qui. Oppure condivido l’uso della mia stessa cucina con chi volesse essere autonomo».

Puoi farci qualche nome di posticini approvati da te?

«Per esempio l’agriturismo Oliveta a Prignano. Ad Agropoli il ristorante Tommasini o la pizza Da Nicole a Lungomare. A Giungano La Panoramica. Tutti posti dove tengono alle materie prime».

I laboratori esperienziali

Poi ci sono i laboratori che tu stessa organizzi. C’è chi lo chiama turismo ‘esperienziale’…

«Amo molto condividere le conoscenze e il saper fare. Il mio desiderio è coinvolgere le persone in uno stile di vita diverso, meno inquinante, dove ripristinare la relazione con le risorse naturali e tornare ad apprezzarle. Per esempio uno dei miei scopi è insegnare a consumare meno acqua e meno energia, approfittando di quanto la natura ci dispone già in abbondanza.

Qui non troverai mai contenitori in plastica: uso solo piatti e tazze di ceramica, caraffe e bottiglie di vetro, acqua dell’acquedotto. Ai miei ospiti estivi consiglio spesso la Sagra dei Cicci ’mmaretati a Stio, una delle poche sagre dove si usano i piatti lavabili e non quelli usa e getta. (NdA: ’Mmaretati significa ‘maritati‘, cioè sposati: è una minestra di ceci ben cotti, mescolati ad altri legumi).

Quella che offro è l’opportunità di un turismo lento, che assapora le cose. Qui da noi la comunicazione è difficile, ci sono poche infrastrutture: da un lato è negativo, dall’altro ti catapulta in un mondo da favola, antico.

origano cilentano
«Pianta aromatica molto diffusa in Cilento, l’Origanum Vulgare è un antibiotico naturale, con proprietà analgesiche e antinfiammatorie. Le tisane e l’olio essenziale sono preziosi».

Per un minimo di 4 o 5 persone, su prenotazione, organizzo:

  • passeggiate e forest bathing o bagno di bosco, che sempre di più oggi è considerato al pari di una terapia
  • laboratori e workshop vari, per esempio di ecoprinting su tessuti naturali; di cesteria e impagliatura ecc.
  • corsi di riconoscimento delle erbe spontanee e loro utilizzi in cucina e terapia
  • lievitazione naturale con lievito madre o kefir d’acqua
  • fermentazione selvaggia (metodo thailandese)
  • laboratorio di formaggio di capra, in collaborazione con una produttrice locale
  • massaggi energetici con i nostri oleoliti, seminari di movimento corporale (Gurdjieff), tai chi e yoga sul terrazzo, in collaborazione con maestri di queste discipline e professionisti del benessere.

Inoltre, in collaborazione con varie associazioni, è possibile partecipare a escursioni nella sentieristica del Parco Nazionale. Con Peter J. Hoogstaden e la sua società di promozione del turismo sostenibile Genius Loci abbiamo intenzione di ripristinare antichi sentieri per portarvi turisti italiani e stranieri. Nei torrenti del Parco, per esempio lungo il Sammaro, si può fare anche canyoning».

La passione della cosmesi naturale

La cosmesi naturale è una tua passione, che ben si combina con il turismo che accogli.

«Trasformo le risorse spontanee del territorio. Con le pale di fico d’india faccio unguenti, creme, aceto, insalate. Per i camminatori ho un ottimo unguento defatigante per il corpo e per i piedi, alla pala di fico d’india e lavanda. Faccio sali scrub alla lavanda e calendula, un deodorante con farina di ceci, oleolito di zafferano e alloro. Preparo un unguento alla ruta, tipico cilentano, che è una vera e propria panacea per tutti i mali. E poi lucidalabbra, saponi, creme viso e corpo di cui posso spiegare tutti gli usi. La natura ci cura».

NB: creme, unguenti, deodoranti, saponi e tisane sono sempre disponibili, anche per spedizione o consegne periodiche a Napoli e Salerno.

Turismo lento, accessibile, per italiani e stranieri

Chi è il viaggiatore-tipo che si ferma da te?

«È un amante della natura e della contemplazione. Un turista curioso, stanco dei soliti alberghi, che ama camminare, detesta la plastica in giro e rifugge il consumo usa e getta.

Sono molto graditi anche i campeggiatori: ho creato una piccola area campeggio per le tende, con bagno esterno. Per i camper invece c’è poco spazio, purtroppo.

Sono compatibile anche con le persone disabili (ho fatto mettere una sedia elettrica per salire al piano di sopra) e con disagi di vario tipo, anche psichico. L’accoglienza per me è un piacere anzitutto umano e le persone che vengono qui si rigenerano profondamente. Dunque voglio essere accessibile».

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Anche i prezzi sono accessibili: dormire qui costa dai 30 euro in su a persona, colazione compresa, a seconda della stagione. Nelle tariffe è sempre incluso anche l’uso cucina, condiviso con Celeste.

È un invito al turismo sostenibile, adatto a single, coppie, gruppi, famiglie con bambini grandi, dai 3/5 anni in su (dice Celeste: «Non ho predisposto aree attrezzate, qui il gioco è la natura»).

L’ospitalità è attiva tutto l’anno: d’inverno la casa è confortevole e calda; d’estate c’è sempre vento, dato che la zona è ben ventilata e siamo a 300 metri sul livello del mare.

Lingue straniere parlate: inglese, francese, spagnolo, un po’ di tedesco.

Piano dell’anno è anche un’azienda agricola, inserita nella mappa di ConsideroValore. [EDIT: nel frattempo Celeste continua a occuparsi della sua terra, ma ha chiuso l’azienda agricola. Chi volesse contattarla per l’ospitalità o le autoproduzioni, la trova attiva sul suo blog: Piano dell’anno].

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