Le crêpes sono una ricetta facile e democratica. La versione base – senza glutine, senza lievito e vegana – mette d’accordo tutti, compresi palato e stomaco, e strizza l’occhio ai negati in cucina.
Le crêpes mon amour
Data la mia pigrizia – che potrei spacciare come essenzialità –, le crêpes sono per me una preparazione ideale, a basso tasso di fatica e di cottura.
La mia concezione di crêpes è molto basica e neutra: il sapore distintivo sarà da ricercare più nell’accompagnamento che nell’impasto.
Non solo: avendo io una gluten sensitivity conclamata, le crêpes sono anche un regno dove il glutine può essere estromesso senza difficoltà e senza smenarci in gusto e soddisfazione.
Facili, senza glutine e vegan
Primo segreto, di pulcinella: per fare una crêpe basta una farina qualsiasi e un po’ d’acqua, e una ciotola in cui mischiare tutto con una frusta o una forchetta, aggiungendo alla fine un pizzico di sale marino integrale.
Secondo segreto: la crêpes valorizza una farina di buona qualità, qualunque essa sia. Non è necessario che sia una farina glutinosa. Come già scrivevo in questo post su come fare pane e affini in modo naturalmente gluten free, nelle preparazioni in cui non è richiesto un impasto compatto, ma è sufficiente una pastella liquida come nel caso delle crêpes, non si sentirà affatto la mancanza del glutine e del suo tipico effetto ‘colloidale’.
Idem per le uova: non servono. Dunque, nella sua versione base, la crêpes è una ricetta gluten free e vegana, che mette d’accordo un po’ tutti i regimi alimentari.
Fine. Non ci sono altri trucchi. Se ce n’è uno, semmai, è l’esercizio. Più avete alle spalle esperimenti e tentativi e più diventerete dei maghi in materia.

Come farle
La miscela si fa a occhio, aggiungendo via via acqua tiepida e cercando di ottenere una pastella semiliquida che si lascia prender su bene con un mestolo o mestolino, che poi fa anche da dosatore.
Per cuocere: se siete amanti degli elettrodomestici potete usare una crepiera, altrimenti è sufficiente una padella antiaderente leggermente unta d’olio (bastano 2 gocce, ma è necessario di tanto in tanto ricostituire il velo di fondo).
Se vi piacciono a diametro piccolo, come a me, e se avete a disposizione una padella grande, ne potete fare 4 o 5 contemporaneamente, della dose di un mestolino ciascuna.
Fondamentale che la padella sia calda, in modo che la pastella si rapprenda subito; anche qui, se siete evoluti potete usare un attrezzo spargitore, altrimenti andate di polso (figurone) o di cucchiaio di legno (se cercate più un effetto razdora). Indispensabile anche la paletta per girarle, ed eventualmente rigirarle, finché non raggiungano la consistenza e la croccantezza desiderate.
Varianti ed esempi
La crêpes è il regno della creatività spiccia, dunque le possibilità sono infinite e la verifica della resa quasi immediata. Più volete che la crêpes sia neutra e meno intervenite; poi, quando vi stufate della versione base, ci giocate dentro. Io per esempio rimango sempre molto essenziale, soprattutto se sono crêpes destinate alla colazione.

Tipi di farine: restando nell’ambito del naturalmente senza glutine, ho provato a farle con farine di saraceno, riso, castagne, mais, ceci, lenticchie o anche mischiandole tra loro in proporzioni variabili. Vedi sotto la regola del 2.

Per variare, si può arricchire l’impasto con un trito di frutta secca (mandorle, nocciole, noci, pinoli ecc.) o altri aromi, erbe, spezie. In alternativa, le stesse cose possono costituire una guarnizione facile e di sicuro effetto.
Per addolcirle naturalmente, al posto dell’acqua si possono usare anche latte di riso o di mandorle (che io faccio con il mio estrattore, seguendo le istruzioni di Claudia Cois, applicabili anche a tanti altri tipi di semi, dalla canapa al sesamo al girasole).
Se vuoi renderle leggermente più sfiziose, prova a mettere nell’impasto un po’ d’olio (meglio nell’impasto che in padella; lì anzi stai prudentissimo, altrimenti friggi!).
Regola del 2: se nella panificazione vale la regola del 3, cioè il pane viene meglio se si abbinano 3 tipi di farine diverse, qui vale la regola del 2, sono cioè efficaci gli abbinamenti di 2 tipi di farine diverse, magari una dal sapore più caratteristico (saraceno o castagne) e l’altra dal sapore più neutro (avena o riso).
Se hai tempo: lascia riposare l’impasto almeno mezz’ora.
* * *
In ogni caso, fatte così o cosà, a me le crêpes hanno risolto la vita.
Felice di vedere che sei un po’ piacentina come me. Io ho scoperto le crepes al mare e adesso le farò per soppiantare la solita colazione con biscotti . Michela
Ciao Michela, piacere. Un po’ di piacentinità non guasta mai :-D
Anch’io trovo che le crêpes siano una soluzione ottimale: basiche, veloci e non gonfiano. Versatili dal dolce al salato.
Le versioni senza glutine – di ceci o altri legumi, per non parlare di quelle di castagne – sono un’opportunità non da poco per celiaci, intolleranti, saturi di grano.
A presto!