Considerovalore: geografia e ragioni di un progetto

Un accenno alla geografia di Considerovalore, per approdare poi a una riflessione sulla geografia dei nostri approvvigionamenti quando facciamo la spesa.

Considerovalore è nato, o per meglio dire è stato concepito, in provincia di Piacenza. Una terra ricca di confini amministrativi e geografici, dunque in qualche modo particolarmente investita dal compito della comunicazione e dello scambio tra territori. La sua vocazione logistica ne è una prova.

Ci circondano ben 6 province: Lodi (una volta era Milano), Cremona, ParmaGenova, Alessandria, Pavia; per un totale di complessive 4 regioni: Lombardia, Liguria, Piemonte e la stessa Emilia, di cui anche Piacenza è parte, benché molti la credano lombarda.

L’habitat è morfologicamente molto ricco, oltre che sorprendentemente bello: dalla pianura padana si sale alle catene appenniniche in un crescendo altimetrico piuttosto sfumato, da nord in direzione sud-ovest. La transizione avviene lungo 4 valli principali (del Tidone, del Trebbia, del Nure, dell’Arda), attraversate da un fitto reticolo di vallette e torrenti secondari. Una terra variegata, che raduna in sé anime diverse e complementari: di pianura, di collina, di media e alta montagna. Una terra di fiumi e di passi, di traghettamento e di svalico; che ospita, da sempre, il transito di merci, viaggiatori e pellegrini.

Dico tutto questo perché ritengo giusto, e mi fa piacere, presentare il contesto ambientale che ha propiziato la nascita di un’idea e che in qualche modo ne è stato la culla non casuale. Qui, e non altrove, Considerovalore ha tratto linfa e ispirazione.

Fiera Paderna
Castello di Paderna (Pontenure, PC), Fiera dei fiori e frutti antichi.

Tra le altre cose, questa terra è ricca di produttori e trasformatori agricoli. Tanti di loro – alcuni pionieri da tempi non sospetti, altri più recentemente, qualche volta in occasione di un passaggio generazionale – sono sempre più orientati verso metodi di produzione naturali, che facciano il minor ricorso possibile alla chimica di sintesi.

L’individuazione sul territorio di questi produttori (oltre 400 solo in questa provincia e dieci volte tanti nella regione, stando ai dati ufficiali delle sole aziende certificate) è un vero e proprio lavoro di setaccio e di pazienza, dal momento che, se si escludono le eccezioni più fortunate, la maggior parte di loro non affiora facilmente al pubblico, né tantomeno a chi li cerchi in rete.

La spesa che mi piace privilegia il più possibile il tessuto economico del proprio territorio, selezionato in base a criteri di trasparenza e qualità.

Con il risultato che i consumatori che si stanno convertendo agli approvvigionamenti biologici e naturali, a una spesa più consapevole e qualitativamente migliore, non sempre sono in condizione di farlo approfittando del tessuto economico locale, ma più spesso si trovano a farlo a discapito di quello, il più delle volte inconsapevolmente. Mentre una spesa di qualità migliore, secondo me, non è solo una spesa al reparto bio del supermercato di riferimento, ma è anche e soprattutto una spesa che privilegia il tessuto economico intorno a sé, selezionato in base a criteri di trasparenza e qualità.

Motivo per cui mi sembra importante realizzare un’infrastruttura che faciliti sia l’incontro tra queste due parti (acquirenti e produttori), sia l’incontro tra i produttori stessi, allo scopo di fare rete tra di loro. Come bacino di riferimento iniziale eleggo quell’area estesa di province padane cui mi riferivo all’inizio; ma sono aperta a satelliti e addentellati, adiacenti e non.

Questo setaccio di produttori artigianali e meritevoli è sempre in aggiornamento ed è consultabile qui: La Guida di Considerovalore.

Immagine di copertina: “Balòn suta ’l castél”, Castello di Riva, Ponte dell’Olio, Val Nure (PC). Foto Ilcustode78.

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