Frutta e verdura di stagione di febbraio

A febbraio troviamo ancora disponibili tutti gli ortaggi che resistono al freddo e che, se l’inverno ha fatto il suo mestiere, danno il meglio di sé dopo le gelate e in particolare dopo i giorni della merla (invero piuttosto tiepidi quest’anno).

Contemporaneamente si trova già qualche primizia degli orti di primavera, se viceversa le temperature lo consentono – soprattutto per chi coltiva in pianura o prima collina, in genere sotto serra.*

A scanso di equivoci, serra di per sé non è una parolaccia: sono dei tendoni – di plastica, sì, tenuti in piedi da un telaio metallico – che consentono di coltivare in un ambiente protetto (per es. dalla grandine o viceversa dall’eccesso di esposizione solare) e di anticipare o posticipare un po’ i raccolti. Queste sono le cosiddette serre ‘a bassa tecnologia’. C’è chi le chiama tunnel, per distinguerle dalle serre in vetro. C’è chi invece chiama tunnel le coperture più basse, di pura protezione, amovibili.

Il nemico sono le serre della coltivazione forzata intensiva o climatizzate, che continueranno a funzionare e inquinare finché ci ostineremo a chiedere i pomodori, melanzane e zucchine tutto l’anno. Un esempio di grande impatto ambientale è quello di Almeria, in Spagna, da cui proviene il grosso delle coltivazioni distribuite nella gdo, convenzionali e biologiche.

La sporta contadina di febbraio

Ortaggi sensati a febbraio

La famiglia delle crucifere è ancora parzialmente produttiva se le temperature restano basse o nelle varianti tardive: verza, cavolo nero, cavolo riccio, cavolo cinese, cavoli cappucci, cavolino di Bruxelles.

Con i cavoli cappucci, bianchi o rossi, consiglio di preparare i crauti fermentati fatti in casa. Una preparazione saporita e salutare che, tra le altre cose, ci consentirà anche di affrontare il famigerato e imminente hungry gap, di cui parleremo meglio il mese prossimo.

Tra le mie ultime scoperte della famiglia dei cavoli, segnalo:

  • il cavolo-broccolo fiolaro ‘di Creazzo’ (VI)
  • il broccolo padovano.

* Il broccolo fiolaro si chiama così perché lungo i gambi ha i fio(l)i, ‘figli’, che sono dei germogli prelibati da cuocere. Pare che questo tipo di broccoli siano stati elogiati esplicitamente da Goethe nella tappa vicentina del suo Viaggio in Italia (1786). In provincia di Piacenza lo trovate al Giarone Bio.

Ma mentre il broccolo fiolaro è piuttosto noto e diffuso, il broccolo padovano, originario della zona di Salboro (PD), sta praticamente scomparendo. Lo coltivano poche aziende in provincia di Padova, tra cui un’azienda biologica che ho in mappa: Piccola Terra Bio di Federico ed Elisa, a cui devo tutte le foto che seguono.

Al Centro Sud si trovano anche cime di rapa, broccoletti, friarielli napoletani.

Tutte le crucifere sono ortaggi che tra l’altro si conservano bene e a lungo in frigo – o in terrazza, a patto che sia davvero freddo.

Banco Piccola Terra Bio.

Poi ci sono ancora porri, finocchi e qualche zucca ben conservata (tradizionalmente, le zucche si consumano fino a carnevale e poi basta).

Carciofi, cardi; dal sottosuolo carote, rape bianche, barbabietole, topinambur, daikon (un bruciagrassi che, ho scoperto, appartiene alla famiglia delle crucifere!), pastinaca.


Consulta una ricetta con i topinambur della cuoca naturale Giovanna Ligutti: Miglio con topinambur e pomodori secchi.

Per chi coltiva in serra o sotto tunnel si raccolgono le prime verdure da foglia, tra cui bietole e spinacini da taglio. Se la primavera è anticipata, come nell’anno in corso, ci sono già le prime insalate come lattughe, rucola, canasta; poi cipollotti e ravanelli.

È attiva la famiglia dei radicchi, rossi e variegati, e delle cicorie, insieme a indivia riccia, scarola, pan di zucchero.

Nel piacentino, dove abito, sono tipici i gorgnalini, una cicoria da campo a forma di rosa, verde o rossa; in questo periodo da noi maturano anche i bavaroni, nome locale dei cipollotti.

gorgnalini
Nella mia zona i gorgnalini segnano un po’ l’inizio della primavera, a dir la verità piuttosto anticipata quest’anno. Ecco quelli del mio orto :-)

La frutta da consumare a febbraio

Per quanto riguarda la frutta possiamo attingere a tutta la rosa degli agrumi: arance (bionde, navel e tardive), limoni, mandarini tardivi, pompelmi rosa.

Consulta sulla mia mappa la selezione dei produttori o rivenditori a filiera breve che vendono agrumi.

Le mele e le pere, raccolte in autunno o tardo autunno, per arrivare sin qui sono conservate in celle frigorifere (se vi rivolgete a piccoli produttori; la gdo invece li mantiene in atmosfera controllata). Idem i kiwi.


Foto di copertina: banco dell’az. agricola Figlia delle Rose al mercato contadino di Mantova sul Lungorio, scatto di Antonella Ziliani.

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