La mela è un supercibo da riscoprire. A patto che se ne mangi (e mastichi) anche la buccia, dove risiede la maggior parte dei componenti nutrizionali.
Quando si parla di nutrizione, forse vittime del marketing – e anche del diffuso costume nazionale di svalorizzare tutto ciò che è di casa nostra – ci lasciamo facilmente affascinare da sfavillanti trend esotici. Bacche di goji himalayane? Polvere di acai dal Brasile? Lucuma peruviana? Dimenticando come anche la nostra terra ci offra veri e propri supercibi, con status nutrizionale da VIPs. Forse ci sentiamo più cool quando tiriamo fuori una barretta energetica dopo la lezione di pilates, mentre ci faremmo un grosso favore addentando una semplice e meravigliosa… mela.
Se fosse un integratore o un medicinale, la mela potrebbe tranquillamente venir etichettata come antietà, dimagrante, disintossicante, antinfiammatoria e chi più ne ha più ne metta. Inoltrandosi in territorio scientifico alla ricerca di supporti al detto “una mela al giorno…”, si trova infatti una quantità imponente di indagini a riguardo. Per esempio uno studio dell’Agenzia USA per la salute prova l’effetto protettivo delle mele per i tumori al colon-retto. In questo altro report scientifico americano si può accedere a un catalogo di pubblicazioni che ne hanno dimostrato l’efficacia per la salute dell’apparato cardio-circolatorio e nei casi di asma o problemi respiratori. Non male, per l’umile mela!
Attenzione però! Se sbucciate le vostre mele (per abitudine o per necessità, se le comprate non biologiche), buttate nella pattumiera gran parte dei benefici. La maggior parte delle componenti nutrizionali delle mele sono infatti nella buccia!
Per darvi un’idea: il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha calcolato che una mela intera fornisce circa 4.4 milligrammi di quercetina per ogni 100 grammi di mela. Una mela di 150 grammi quindi ne contiene circa 10 milligrammi… ma una mela sbucciata ne contiene meno della metà. E un succo di mela? È stato stimato ne contenga meno di un decimo. Chiaro, no?

Trovo particolarmente affascinante il fatto che una mela sviluppi naturalmente una “ceratura” che l’aiuta ad attraversare indenne le avversità della vita: non è forse quello che facciamo anche noi? Una mela deve difendersi da vento e pioggia; noi da virus, inquinamento e fidanzati/e che spezzano il cuore. La mela produce pruina, noi la chiamiamo “pellaccia dura”… Mai sottovalutare le interconnessioni con la natura.
È però fondamentale masticare bene una mela non sbucciata: la buccia, così benefica e ricca di nutrienti, è senz’altro più difficile da digerire… Questi benefici bisogna guadagnarseli, insomma! Una mela non sbucciata (così come qualsiasi altro cibo, tenetelo sempre a mente) deve essere innanzitutto ridotta in poltiglia in bocca – ricordatevi sempre che lo stomaco non ha denti – ed è sempre bene consumare la frutta lontano dai pasti per evitare sgradevoli fermentazioni e conseguenti problemi digestivi.
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Susanna Villa
Consulente di nutrizione naturopatica, coordinatore regionale della British Association of Nutritional Therapists
Consulenze personalizzate nelle province di Piacenza, Parma e Cremona o via Skype
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E’ un piacere per noi, che abbiamo voluto basare gran parte della nostra attività su questo frutto prezioso (bio), trovare ogni tanto articoli di questo tipo.
Susanna, saremmo lieti di ospitare un tuo articolo sul nostro sito o sui nostri canali social.
Alpenpur
– Grazie, di avermi fatto riflettere sulle mele e come mangiarle; grazie mille!
E’ un piacere Sandra – se hai qualche domanda spara pure :)