Ponti di fiducia: imprese etiche incontrano acquirenti critici

Storia di una bella giornata, in cui si gettavano le fondamenta per realizzare esempi di economia virtuosa e per imparare a votare con il portafoglio.

Sabato 16 novembre 2013 ho partecipato a Ponti di fiducia, un incontro tra imprenditori “responsabili” e acquirenti “consapevoli”, o aspiranti tali, organizzato dalla Scuola dell’Agrivillaggio-MDF. L’invito era questo:

Per iniziare a cambiare il mondo ora, uscendo dalla situazione che vede vittime le piccole e medie imprese, gli artigiani e le persone, occorre unire le forze e gli interessi delle parti. Bisogna costruire uno, due, mille ponti di fiducia che colleghino chi produce beni utili e necessari con chi ne ha bisogno. La distinzione fra produttore e consumatore è destinata a sparire nell’economia emergente, in cui i protagonisti sono i “coproduttori”.

L’Agrivillaggio è a Vicofertile, nella pianura alle porte di Parma. Un ecocomplesso abitativo-rurale progettato per l’autosufficienza alimentare ed energetica: è la proposta dell’imprenditore agricolo Giovanni Leoni per uno stile di vita e un abitare sostenibili, in grado di coniugare tradizione e innovazione, e di connettere città e campagna.

MDF sta per Movimento per la Decrescita Felice, il gruppo di ricerca che fa capo a Maurizio Pallante, pensatore – visionario per alcuni, realistico per altri – esperto in emergenza climatica e tetragono alle pressioni del Pil, che da anni va indicando un’alternativa economica indirizzata a contenere gli sprechi, adottare nuove tecnologie e intraprendere cicli virtuosi con «capacità di futuro» (espressione che ho trovato bellissima).

La giornata era organizzata in 2 tempi. Durante la mattinata imprenditori e acquirenti (prevalentemente gasisti, ma non solo) lavoravano e discutevano in parallelo, in due sale separate. In tutto eravamo una cinquantina circa, più o meno equamente ripartiti.

Nel pomeriggio i due gruppi avrebbero dovuto mescolarsi a formare piccoli laboratori di scambio e di confronto; in realtà poi siamo rimasti tutti insieme nello stesso spazio (un bellissimo ex fienile), mescolando interventi a domande, e lasciando emergere da più parti contributi che erano interessanti per tutti.

Ecco l’ampio ex fienile, di cui abbiamo apprezzato tutto ma soprattutto la bella e vivace parete laterale, color magenta. [Foto dell'inaugurazione della Scuola, nel settembre 2013, @Sara Valla]
Ecco l’ampio ex fienile, di cui abbiamo apprezzato tutto, ma in particolare la bella e vivace parete laterale, color magenta. Foto di Sara Valla, scattata in occasione dell’inaugurazione della Scuola, nel settembre 2013.
Sono emerse, da un lato, le difficoltà e criticità di chi produce, soffocato da tutti i vincoli e i problemi della rivoluzione globale, della recessione economica, della concorrenza sleale, della stretta creditizia, del drenaggio fiscale, dell’insufficienza infrastrutturale, della pesantezza burocratica… Serve altro?

Altrettanto chiare, per contro, le esigenze di chi acquista – o non acquista più – e vorrebbe farlo consapevolmente e criticamente, il più possibile al di fuori degli istinti compulsivi e dei condizionamenti imposti dal “sistema”, dalle mode, dalle obsolescenze programmate, dal marketing di scaffale, dalle logiche della grande distribuzione e delle sperequazioni mondiali e sociali, ed è molto attento alla qualità, oltre che naturalmente al portafoglio.

L’occasione è stata meravigliosa, rincuorante, ma soprattutto stimolante, anche per noi di Considerovalore, consapevoli in progress, e a volte anche consapevoli di non sapere – che è l’inizio di ogni realistica presa di coscienza. Un’occasione che ci ha arricchito di motivazioni e confronti, e che ha dato ulteriore slancio alla nostra missione.

Un generoso ringraziamento dunque agli organizzatori e ai tutor tutti: Maurizio Pallante, Mauro Sandrini, Giordano Mancini, Eleonora Moretti, Gigi Perinello, che da tempo stanno lavorando, ciascuno sulla propria linea e congiuntamente, in direzione del bene comune.

In copertina: Declinazioni “concrete” del simbolo dell’Agrivillaggio, a cura dello stesso ideatore, l’illustratore e grafico Alessandro Bonaccorsi. Tutta la storia del logo e delle rappresentazioni iconiche dell’idea sono raccontate in questo bel post.

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