I falafel (o felafel) sono polpette vegetariane a base di ceci, ben speziate, tipiche del mondo arabo. Tradizionalmente vengono fritti, mentre noi li faremo in una versione più leggera, al […]
A proposito di barbabietole
Per alcuni barbabietole e rape rosse sono sinonimi, per altri – più ferrati in botanica – assolutamente no. Il problema si pone anche in tedesco, perché in alcuni territori di lingua germanica, tra cui l’Alto Adige, la si chiama “rote Rübe”. Io mi occupo più di lessico che di agraria e il mio compito è di registrare entrambe le attestazioni, per orientare chi compra: ecco, sappiatelo, e sappiate che potreste trovare chi vi corregga. In ogni caso ho scoperto solo recentemente (da amici!) che c’è chi le odia, non io, ma soprattutto c’è chi le compra solo e sempre già cotte sottovuoto, tanto che non saprebbe quasi riconoscere la versione cruda originaria, o non sa come trattarla. È facile: si cuoce e si spela, poi si taglia e: 1) si condisce (importantissima la quota acida nel condimento, essendo molto dolce la barbabietola si sposa bene con limone e/o aceto o acidulati); 2) la si prepara come si vuole, per esempio in risotto, come ripieno di una pasta fresca o ingrediente in un hummus saporito e colorato. Attenzione perché è molto tintoria; se vi dovesse schizzare su qualche tessuto, imbibite subito in acqua un pezzo di pane e usatelo per strofinare la macchia.
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