Dell’anguria ci sono sempre state decantate le proprietà: ma quanti di noi sanno come si taglia? E in quante varianti, dolci e salate, si può servire, con sicuro effetto sorpresa? Piccolo elogio alla regina dell’estate, generosa nel gusto e nei benefici.
Che l’anguria sia parente di melone e cetriolo è abbastanza evidente, che lo sia anche di zucchina e zucca stupisce un po’ di più. In ogni caso la famiglia è quella delle cucurbitacee e il suo nome nazionale è cocomero.
PRO È un’ottimo ortaggio (sic) rinfrescante, dissetante e remineralizzante. Aumenta il colesterolo buono HDL, previene gli attacchi cardiaci e tiene a bada l’ipertensione. È diuretica e disintossicante, depura i reni e la vescica.
Contiene carotenoidi tra cui il leggendario licopene (un potentissimo antiossidante che si trova anche nel pomodoro, responsabile del conferimento del colore rosso), acido folico, tante vitamine tra cui la C, la B6 e il betacarotene, e minerali, tra cui magnesio e potassio.
In più è alcalinizzante: parola magica per chiunque tenga d’occhio l’equilibrio acido-base.
È anche un metodo per dissetarsi, attraverso la cosiddetta acqua ‘organica’, cioè quella naturalmente contenuta in frutta e verdura, da preferire a quella di qualsiasi acquedotto o imbottigliamento.
CONTRO: Frutto zuccherino, ideale per ripristinare zuccheri già smaltiti (al rientro da un lavoro fisico, una camminata o una corsa), ma da non abusare in quantità eccessiva nel corso di una giornata sedentaria.* Se ingerita dopo i pasti, fermenta nello stomaco e ostacola la digestione.
CURIOSITÀ: Fa lo stesso effetto del viagra, dicono in Texas.
AVVERTENZE BLANDE: Dato che la buccia è stata a contatto con il terreno, c’è chi si preoccupa sempre di sciacquarla prima di tagliarla.
AVVERTENZE SERIE:
- Quando si compra sul mercato convenzionale, facile che sia il terreno sia stato concimato con il solfato e altro, per spingere la pianta e gonfiarla d’acqua e di conseguenza di peso. Cercatevi se possibile un pusher biologico, vedi sotto.
- Nel sud c’è chi la coltiva e poi, piuttosto che venderla in perdita (fino a 5 centesimi al chilo), la lascia marcire nei campi. Le logiche della grande distribuzione puntano al ribasso e l’import a prezzi stracciati non aiuta. A quando un made in Italy anche per la frutta?
HOW TO
- Tagliarla: su youtube si sprecano i video tutorial che suggeriscono come tagliarla e servirla in modo furbo (#spoiler: non con le classiche fette a mezzaluna). Partite da qui: tutto il canale è valido.
- Coltivarla: spiego tutto in fondo al post, prima le ricette ;-)
A TAVOLA: A parte mangiarla così com’è, che già è un bel vivere, vediamo insieme alcune appetitose varianti per apprezzarla in diverse forme e magari suscitare in famiglia qualche sicuro effetto sorpresa. A volte mischiarla con qualcos’altro può servire per recuperare un’anguria sfortunata, di poco sapore.
Bevande dissetanti
Agua fresca
È una tipica bevanda dissetante messicana e latino-americana in generale. È a base di acqua, succo di anguria, succo di limone o lime. In quasi tutte le ricette è dolcificata, al limite con poco miele o sciroppo d’agave o un briciolo di zucchero di canna integrale; ma secondo me qualsiasi tipo di zucchero è superfluo.
Si può fare facilmente nel mixer. Per le proporzioni potete andare tranquillamente a occhio. C’è chi aggiunge anche aloe; altri invece ci mettono anche lo zenzero o il basilico.

Estratto
In estratto, l’anguria sta bene innanzitutto con se stessa. Sotto questa veste, risulta gustosa anche a chi di solito non ne va pazzo (provate!).
Si può mettere nell’estrattore senza la preoccupazione di ripulirla dai semi. La resa in succo è molto alta, circa il 90%.
Si può anche abbinare con successo a: limone – melone – fragole o fragoline – pomodoro – cetriolo – finocchio – sedano – basilico – menta – zenzero.
Per i più salutisti e/o coraggiosi sperimentatori
- L’anguria si presta, in estate, a giornate di digiuno selettivo (cioè si mangia solo quello), per un detox non troppo penalizzante.
- Se nell’estratto si include la parte bianco-verde vicina alla buccia, se ne stempera un po’ la dolcezza, in compenso si incorporano clorofilla e i minerali più preziosi.
- Con i semi essiccati qualche ora all’aria e poi macinati nel mixer, potete fare una specie di pesto crudista in polvere, ricco di proteine e acidi grassi polinsaturi, eventualmente anche in versione piccante con il peperoncino: Come utilizzare i semi di anguria. In alcune culture i semi vengono invece consumati tostati, cosa che si può fare facilmente in padella, come del resto per tutti gli altri semi.

Dessert e sorbetti
Aspic o kanten o gelo
Come dessert vi consiglio l’aspic, nella sua versione addensata con agar agar, gelificante vegetale in polvere o in filamenti, che deriva da un’alga (in giapponese kanten). L’agar agar è solubile in acqua calda o molto tiepida.
Potete farlo in versione uniforme, partendo da un frullato, o in una versione un po’ più scenografico-elaborata, con le classiche palline ricavate dalla polpa. C’è chi aggiunge succo d’uva, chi succo di mela, chi malto (ma secondo me è troppo). Tutti i succhi possono essere facilmente autoprodotti, a seconda della stagione.
Potete poi guarnirlo con pistacchio, cioccolato fondente, cannella, foglie di menta o fiori di gelsomino (commestibili). Al Sud le ricette di questa famiglia si chiamano gelo e Gelu (r)i muluni.
Le fonti che vi suggerisco in questo caso sono:
- l’elegantissimo blog di Valentina Goltara, già autrice di Sweet Kabocha. La mia cucina integrale in cento ciotole vegan. Il suo kanten di anguria è arricchito con il tè verde: Watermelon kanten with matcha (in italiano).
- Clibi, il blog di un’appassionata di cucina che ha deciso di rivoluzionare la sua alimentazione togliendo zucchero bianco e glutine: ecco il suo Budino di anguria.
- ll blog di Manuela Caroppo, naturopata macrobiotica, che ci dà il metodo per tutti gli aspic, con qualsiasi tipo di frutta: Aspic di frutta con agar agar.
Sorbetto (fatto con l’estrattore)
Se avete l’estrattore, potete sfruttarlo a questo scopo, come insegna un video della SiQuri, in cui lo chef Martino Beria regala anche qualche interessante tecnica di taglio da professionista: Sorbetto naturale di anguria, lamponi e limone.
Segreto: se lo volete più cremoso, aggiungete una banana.
Granita
Con il Bimby o il frullatore è un attimo: Granita all’anguria senza zucchero.
Ghiacciolo (per bambini resistenti)
Premessa: i ghiaccioli in commercio sono la versione gelata di un soft drink, cioè una miscela di acqua, zucchero, aromi e coloranti: intruglio nemico, tra i principali responsabili dell’obesità infantile.
- [opzionale] Coinvolgete i piccoli nella preparazione: si divertono e poi assaggiano più volentieri!
- Procurarsi degli stampini per ghiaccioli (o chupa chupa!) in silicone o plastica BPA free. Volete una scorciatoia? IKEA. Altrimenti: bicchierini di plastica molto resistenti e cucchiaini o bastoncini di legno preservati da ghiaccioli precedenti.
- Riempirli di succo o di frullato di anguria, senza aggiungere altro se non qualche goccia di limone.
- 3/4 ore di freezer o ancora meglio tutta la notte.
Potete anche bypassare la preparazione e fare degli pseudoghiaccioli, cioè dei triangolini di anguria serviti con infilato lo stecco di legno nella buccia, freddi da frigo o gelati da freezer :-)

Sfizi salati
A dispetto di chi sostiene che l’anguria vada rigorosamente consumata da sola, c’è chi ne propone un utilizzo sfizioso in combinazioni salate. Per esempio La Cucina Italiana, tra altri utili suggerimenti, suggerisce persino di grigliarla con aglio, olio e peperoncino!
Ricette vegane con anguria
- Gazpacho vegan di anguria, di Barbara Toselli, per Cucina naturale. Potete anche evitare di scottare i pomodori, ma per favorire la digeribilità e cremosità dovreste comunque pelarli, o setacciare tutto a posteriori con un colino (o anche no, ok).
- Panzanella vegan, di Stefania Luccarini (naturopata che ci lasciato nel 2015) per Green Me, sito con bei contenuti ma tempestato di pubblicità display.
Ricette vegetariane con anguria
Ho selezionato due ricette vegetariane sorprendenti e fattibili nello stesso tempo, tratte dal blog Un déjeuner de soleil. Edda è italo-francese e quasi tutti i post hanno in coda la traduzione italiana:
- Stuzzichini da aperitivo con primosale (o robiola o feta) e lamponi
- Dadi di anguria e primosale al basilico
Zero sprechi
C’è chi si cimenta persino nella confettura di bucce d’anguria, peraltro molto nota in alcune culture del mediterraneo.
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E per chi vuole coltivarla?
Concludo l’anguriopedìa con qualche dritta per chi volesse la soddisfazione di vederla crescere sotto i propri occhi. Ho recuperato due consigli importanti dagli amici contadini:
- Innestala sulla zucca. È una tecnica giapponese ormai ampiamente affinata anche da noi: consente la formazione di piante più resistenti alle malattie fungine e più produttive per qualità e quantità. Per le istruzioni ti autorizzo a googlare: l’agricoltura non è una scienza esatta e non è un campo in cui mi prendo responsabilità ;-)
- Cima sempre le propaggini della pianta, per limitarne il prolungamento a dismisura e di conseguenza ottenere meno frutti, ma più concentrati e zuccherini.
