Abbuffate natalizie: consigli, trucchi e curiosità per sopravvivere

Inutile fare opposizione: le feste hanno un aspetto gastronomico e conviviale che è parte integrante della nostra cultura. Andrebbe tutto bene, se non fosse che la nostra cintura è già mediamente allargata.

Certo, da quando viviamo nell’epoca del benessere e delle patologie da sovralimentazione (che alcuni chiamano “malattie da civiltà”), i menu delle ricorrenze non rappresentano più tanto un’eccezione felice e spensierata, quanto piuttosto delle vere e proprie maratone gastronomiche che il nostro organismo deve gestire e, auspicabilmente, smaltire.

Non è infrequente leggere sulla stampa l’aumento di richieste di soccorso al 118 per gli anziani colti da malore dopo l’abbuffata (nel 2019 il record è stato a Perugia).

Posto che non bisogna preoccuparsi troppo se nel proprio quotidiano l’alimentazione è vigilata e non ha un carico glicemico eccessivo, e se si pratica movimento regolare, ecco qualche suggerimento per alleggerirsi dopo i tipici bagordi culinari natalizi.

Come affrontare e smaltire le eccedenze alimentari delle feste

  1. La disintossicazione più forte ed efficace è il digiuno ad acqua calda. A questo proposito riporto sotto i consigli della naturopata.
  2. Un’altra possibilità più a portata di mano è mettere in atto una contromossa, meglio preventiva che riparatoria, per attivare il fisico e stimolare il cosiddetto fuoco gastrico, ovvero il processo digestivo: per esempio una bella camminata o biciclettata o nuotata, o quel che ci piace e ci risulta praticabile. Al limite, youtube è pieno di workout a tutte le intensità. Per chi vive in città o in condominio è molto comodo imporsi di non usare ascensori e scale mobili (se ci fate l’abitudine, vi resterà per sempre).
  3. [Per le prossime volte] Anziché subire le ridondanze culinarie imposte dai familiari, si può sempre concordare di apportare un contributo personale e sano al menu. Qualcosa che faccia magari dire: Ma che buono, non l’avrei detto! Come l’hai fatto? Già che vediamo i parenti una volta all’anno, perché non approfittare per sorprenderli con qualcuno dei nostri piatti healthy più riusciti? Per esempio su questo sito pubblichiamo diverse ricette 100% vegetali e, se ti iscrivi alla newsletter, ricevi in omaggio l’ebook Come trovare le ricette sane sul web.
  4. Infine, per tranquillizzarci tutti, divulgo una delle mie massime preferite, che ho appreso da un bigino di Pino Africano, Aprite le orecchiette:
Pizzino tratto dal repertorio di Micropillole di salute alimentare con cui, insieme all’amica Veronica di Vero Biologico, abbiamo fatto qualche tour presso i mercati contadini, per un bombing pacifico (ma non innocuo).

I consigli della naturopata

A queste mie indicazioni molto empiriche, aggiungo alcune dritte e curiosità che ho appreso da Paola Valdinoci, naturopata e fitoterapeuta specializzata in alimentazione che ho iniziato da poco a seguire e da cui sto imparando un sacco di cose.

Galeotto fu un podcast di Spazio benessere, trasmissione della friulana Radio Spazio. Sotto riporto il link audio della puntata a cui mi riferisco, condotta da Maria Bruna Pustetto.

L’inverno è il periodo dell’anno in cui si mangia di più e ci si muove di meno.

Valgono sia come regole per questo periodo, sia come buone avvertenze generali. Come fa notare giustamente la dottoressa, l’inverno è il periodo dell’anno in cui si mangia di più e ci si muove di meno, dunque qualche segreto per tenere la barra dritta ci vuole.

  • Panettone e dolci in generale: meglio mangiarli a colazione che a fine pasto. Aggiungere zuccheri su zuccheri (di cui fanno parte anche i carboidrati, cioè la pasta e tutti i primi) è una scorciatoia formidabile per indebolire il proprio sistema immunitario e aprire il varco ad altre patologie più gravi.
  • La frutta: meglio lontano dai pasti. La classica frutta a fine pasto produce fermentazione che interferisce sui processi digestivi e aumenta a livello esponenziale lo zucchero assunto, in una situazione in cui ci si predispone più allo svacco sul divano che a una corsetta.
  • Se vi sforzate di fare un dolce in casa, mi raccomando NON usate la vanillina o il lievito vanigliato, perché è tossico, tanto più per i bambini. Meglio le bacche di vaniglia.
  • Per tamponare l’enteropatia da glutine, di cui soffre un terzo degli italiani e che si accuserà in particolare in queste feste ricche di farinacei, si può assumere mezzo bicchiere di acqua con un cucchiaio aceto di mele, prima del pasto ed eventualmente anche dopo.
  • Se si consumano i latticini, meglio farlo con la consapevolezza che sono di difficile digestione: solo il 25% della popolazione occidentale possiede l’enzima per digerire il lattosio e ancora meno persone tollerano la caseina. Se non si vuole farne a meno, meglio mangiarli da soli e di ottima qualità, abbinandoli a verdure o zuppe di verdure.

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  • È buona norma, passate le feste, osservare un giorno di digiuno, bevendo acqua calda o tisane (non il tè, perché è diuretico e dunque è acqua che si smaltirebbe). Digiunare significa costringere il corpo non solo a riposarsi, ma a trarre il carburante zuccherino dal proprio magazzino di grassi eccedenti. Può essere effettuato sia in forma integrale (di 24 ore), per i più ascetici, che in forma attenuata o intermittente, eventualmente replicabile. Un metodo semplice è cenare non troppo tardi e poi saltare la successiva colazione: in questo modo si ottiene già un’astinenza di circa 16 ore (per esempio dalle 21 alle 13), sufficiente per somministrare al corpo una piccola scossa detossinante.

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  • Inutile piangere troppo sul latte versato. Piuttosto, conviene approfittare dei prossimi 3 mesi per darsi l’opportunità di una reale detossificazione, in previsione della ripresa primaverile e dei futuri convivii carnevaleschi, ricchi di prelibatezze dolci. A questo scopo è opportuno togliere regolarmente il caffè per qualche giorno e fare un ciclo di curcuma biodisponibile (cioè, pare, assunta come integratore) per ripulire il fegato e abbassare il colesterolo.
  • Per i più motivati o bisognosi, un buon naturopata specializzato in alimentazione è in grado di predisporre un programma personalizzato, graduale e non punitivo, che è sempre la cosa migliore. Potrebbe essere la buona occasione per smettere di leggere indicazioni saltuarie qua e là e iniziare a volersi bene, da protagonisti.

Se vi serve l’indicazione di un professionista, chiedete: ne ho per tutte le zone. La dottoressa Valdinoci è di Udine.

Per chi volesse riascoltare la trasmissione-intervista che tanto mi è piaciuta, ricca di tanti ulteriori consigli sul tema, può farlo direttamente qui:
Fatemi sapere come ve la siete cavata!
Foto di copertina: © Joyce Adams.

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