Cucina sana e naturale a domicilio, con la personal chef

Ti piacerebbe avere qualcuno che ti insegna a mangiare più sano e a organizzarti meglio in cucina, dalla scelta degli ingredienti alla preparazione vera e propria dei piatti, pianificati per tutta la settimana? Facendo tutto, o quasi, al tuo posto e magari insegnandoti come si fa?

Negli ultimi anni, complice il fatto che diamo alla qualità del cibo sempre più importanza, ma abbiamo sempre meno tempo, sono sorte alcune figure professionali legate alla cucina domestica: un po’ come le governanti di una volta, ma molto più agili. Penso in particolare a 2 figure, sempre più diffuse: lo chef o cuoco a domicilio e il personal food assistant.

Chef a domicilio e Personal food assistant: le differenze

  • La/lo chef a domicilio prepara a casa tua – o dove ti serve – un menu finito, come se fossi al ristorante. È una sorta di micro-catering domestico che, su un menu concordato, gestisce dagli approvvigionamenti alla preparazione, dal servizio in tavola alle pulizie finali. L’occasione potrebbe essere una festa per i bambini, un regalo al proprio partner, una cena con i colleghi o qualsiasi situazione che meriti l’ingaggio di un professionista in cucina. Non necessariamente il cuoco è presente alla cena; può anche lasciare tutto pronto e poi dileguarsi.
  • La/il personal food assistant (o coach o advisor o planner) è invece piuttosto una guida, un assistente un po’ più continuativo, che ti accompagna in un percorso di educazione e organizzazione in cucina, utile per affrontare un certo regime dietetico o terapeutico, o per dribblare alcune intolleranze, o anche solo per modulare gradualmente le proprie abitudini verso una cucina più sana, con una serie di soluzioni già pronte. In questo la caso la figura è piuttosto quella di un tutor, che ti insegna via via ad essere autonomo.

Per fare chiarezza su questo tipo di attività (e in particolare sulla seconda), ho pensato di intervistare la professionista in cucina che amo e a cui devo di più: Serena Bivona, la mia cuoca naturale preferita – quella a cui ho affidato il menu della festa per i miei 40 anni, per chi c’era (una cosina da 70 persone, per capirci).

Forse vi sarà capitato di vedere Serena nella trasmissione di Rai 1 “Buono a sapersi”, dove le è stato affidato uno spazio di show cooking di ricette sane, senza derivati animali, che valorizzano un ingrediente di stagione. NB: dopo ogni puntata, Serena pubblica la ricetta sulla sua pagina Facebook, es.: Lasagne di pane carasau con radicchio, zucca e noci.

L’esperienza e i consigli di Serena Bivona, personal chef a domicilio

Serena è una personal chef specializzata in cucina sana, che fa sia la cuoca a domicilio per eventi e occasioni, sia la personal food assistant. Ciò che la caratterizza è l’approccio: una cucina sana e naturale creativa e gustosa, che faccia ricredere chiunque pensi che mangiare meglio significhi rinunciare ai sapori.

Quello che mi piace di lei è che pone attenzione e cura già dalla ricerca delle materie prime, prediligendo una spesa alimentare il più possibile di relazione e di territorio, stagionale, prevalentemente biologica e a filiera corta. Dunque il suo concetto di ‘buono e sano’ precede di molto i fornelli.

Le ho chiesto di spiegarmi in particolare la sua attività di assistente a domicilio, che è quella che mi incuriosisce di più e che può essere più utile a chi voglia affrontare il cambiamento verso un’alimentazione più salutare, ma nello stesso tempo appetitosa, varia e colorata (a prova di bambini!).

AG: Serena, lavorare a domicilio per te non è solo andare a casa di qualcuno e cucinare per lui (e per tutta la sua famiglia), che sarebbe già tanto. È qualcosa di più profondo e duraturo, legato alla consapevolezza alimentare. Mi spieghi meglio in cosa consiste?

«La cucina a domicilio è molto praticata. Di solito è richiesta per una festa o un’occasione; può essere anche la cena per un anniversario o un romantico tête-à-tête.

Il servizio di cuoca-assistente che amo praticare invece è un po’ diverso, perché entra in relazione non con un evento eccezionale, ma con il quotidiano delle persone. Le accompagno nel cambiamento, verso una maggior salute alimentare, stagionalità e semplicità. Che spesso si traduce anche in un risparmio economico.

Aiuto loro a fare la spesa, a organizzare la dispensa, a gestire al meglio il frigo e il freezer. Insegno come preparare le basi (per esempio i cereali integrali), come organizzare un semplice menu settimanale, quali sono i trucchi e gli strumenti fondamentali, che pentole usare e così via. Oltre, naturalmente, a condividere la passione, che spesso è contagiosa.

Biscotti emoticons - by Serena Bivona

AG: Che tipo di cucina proponi?

Mi offro come cuoca di cucina naturale e senza derivati animali, a meno che non siano richiesti dal programma nutrizionale di uno specialista (nel caso per esempio di una patologia in corso). Ho studiato alla Sana Gola, che è una scuola macrobiotica, e personalmente sono vegana. Pur avendo chiara la mia filosofia, so distinguere tra le mie scelte personali e quelle altrui, che rispetto. Quello che però non ammetto sono i prodotti confezionati pieni di additivi, conservanti o zuccheri inutili. Le materie prime sono fondamentali.

Cerco sempre di combinare la sana tradizione mediterranea – basata su cereali integrali, legumi e verdure – con quanto la natura e in particolare il mondo vegetale, la stagionalità e la fantasia ci mettono a disposizione, aggiungendo talvolta qualche elemento che proviene da altre tradizioni.

Chi ricorre di solito al tuo servizio?

Spesso sono persone che soffrono di patologie, da quelle oncologiche alle malattie autoimmuni, a disturbi metabolici come iperglicemia, colesterolo o pressione alta. Logicamente io collaboro con il medico o con un nutrizionista. Diciamo che loro si occupano della teoria, io della pratica.

Poi celiaci o persone che soffrono di intolleranze alimentari di qualsiasi tipo. Mamme molto impegnate o che vogliono imparare a cucinare in modo più sanoVegani che vogliono imparare una cucina naturale ed equilibrata, senza cibi confezionati. Sportivi che vogliano disintossicarsi dall’eccesso di barrette e integratori. Persone che non hanno tempo e non vogliono rinunciare a mangiare meglio.

In generale chiunque voglia cambiare le proprie abitudini, ma non sa come farlo. Potrebbe essere magari in ottica dimagrante, anti-age o semplicemente per il proprio benessere.

AG: Come funziona, in pratica?

Il mio è un intervento propositivo, mai invasivo. Posso fare assistenza o una semplice supervisione. Oppure occuparmi io di tutto.

La mia tecnica è preparare una serie di cose che poi si prestano ad essere assemblate in vari modi e forme diverse. Cucinare diventa quasi più una combinazione di cose già pronte o semipronte, senza bisogno di cominciare da zero tutte le volte.

I muffins sani e vegani di Serena, fatti con farina integrale, pasta madre, succo di arancia (che aiuta la lievitazione) e dolcificati con una crema di uvette; poi spennellati con malto e spolverati di granelle di pistacchio di Bronte.

AG: Quando consideri l’obiettivo raggiunto?

Ti faccio un esempio. Assisto una signora che ha l’artrite reumatoide. È seguita da un medico. Io la aiuto a mettere in pratica la sua dieta e a tradurla in un menu settimanale in base ai criteri alimentari che deve rispettare. Collaboro nel fare la spesa, a organizzare il frigo e la dispensa. Combino tutto con ricette facili ma gustose, che le insegno via via.

Abbiamo iniziato con 4 mezze giornate alla settimana; ora le abbiamo ridotte a 2. Adesso, quando arrivo a casa sua, mi fa trovare i muffins che lei stessa ha preparato. E sono buonissimi! Quando si invertono i ruoli è la soddisfazione più bella. Non solo l’obiettivo è raggiunto, ma è stato raggiunto anche qualcosa di più: ho trasmesso la passione.

AG: Qual è il tuo sogno in questa attività?

Facilitare la vita alla gente. Fare in modo che anche per gli altri stare in cucina diventi facile e sia un piacere. Che si possa trarre soddisfazione sia dai piatti, sia dal gradimento dei commensali (figli compresi), sia dal miglioramento del proprio stato di salute. Spesso chi mi chiama scopre che, con un po’ di strategia, è tutto molto meno complicato del previsto…

AG: Per finire ti chiedo di fare il mio gioco preferito: Fa per te, se… / Non fa per te, se… Compila questi due insiemi. Così chi legge può capire se il cuoco-assistente a domicilio è una cosa che fa per lui o no.

Ci sto! Fa per te, se:

  • ti vuoi bene e vuoi prenderti cura di te
  • sei motivato al cambiamento
  • hai la volontà, ma non gli strumenti
  • hai provato molte diete e stili alimentari, ma sei sempre al punto di partenza.

Non fa per te, se:

  • ti aspetti un Masterchef
  • per te ‘buono’ è solo una questione di gusto
  • vuoi tutto e subito, senza darti tempo per sperimentare qualcosa di nuovo
  • aspetti sempre domani, lunedì e settembre :-)

Grazie Serena!

Chi volesse provare i servizi di Serena, può contattarla dalla sua pagina Facebook Cucini-amo o scriverle. Serena lavora per lo più su Milano e dintorni, Reggio Emilia, Brescia.

A questo blog ha donato alcuni consigli e prontuarii semplifica-vita e svariate ricette.

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