A volte capita di riuscire a trovare, presso qualche piccolo produttore illuminato, le carote ‘integrali’, cioè corredate del loro bel mazzo di foglie verdi.
Sarebbe un vero peccato buttarle, dato che non solo sono commestibili, ma anche saporite e piacevolmente aromatiche. Possono rappresentare un’idea furba per un sugo o uno sfizioso paté vegetale, da spalmare.
Nella ricetta che segue si fa tutto a crudo, come in ogni pesto che si rispetti. La premura sarà di usare le foglie il più possibile fresche e nelle loro parti più tenere, prive dei gambi duri, che sarebbero troppo fibrosi. Il lievito in scaglie è un ulteriore insaporitore naturale, ma si può anche non usare.
Zero spreco, astuzia e sapore in perfetta armonia. Non solo: compri 2, paghi 1 :-)
Ingredienti
- 60 g foglie di carote
- 30 g pinoli o mandorle
- 20 g lievito in scaglie facoltativo
- 1 spicchio d’aglio
- sale
- olio evo
Istruzioni
- Pulite bene la parte verde delle carote, eliminando le parti più dure e conservando solo le foglie più tenere. Le foglie occupano volume, ma hanno poco peso, dunque con circa 60 g riuscite a ottenere una dose di pesto per 4 persone. Lavatele bene, levando ogni residuo di terra.
- In un frullatore potente riducete a farina i pinoli, aggiungete poi l'aglio, il sale e se volete il lievito in scaglie, per ultime le foglie. Azionate il frullatore e aggiungete l’olio a filo, fino a ottenere una crema della consistenza del pesto.
- Utilizzate il pesto per condire la pasta o altri cereali in chicco oppure spalmatelo sul pane bruschettato!
Curiosità
Le carote, ortaggio meraviglioso che nelle sue versioni più riuscite (o per meglio dire standard) si presenta in forma lunga e cilindrica con punta conica, sono propriamente radici commestibili, a forma cosiddetta di ‘fittone’.
Fittone è un termine piuttosto autoesplicativo, in ogni caso significa che la radice è un corpo unico che si conficca nel terreno, a differenza delle radici fascicolari, che invece hanno una struttura ramificata.
Altra curiosità linguistica: deriva da carota anche il termine ‘carotaggio’. Anche questo è abbastanza chiaro, in ogni caso significa proprio estrarre una porzione (di terreno o di materiale edìle) a forma di carota.
Se guardate la forma delle foglie, vi sarà facile ricondurle alla famiglia delle ombrellifere, a cui appartengono anche finocchio, sedano e sedano-rapa, pastinaca, prezzemolo, aneto, finocchietto, coriandolo ecc.
Le carote più reperibili sul mercato sono di colore arancione intenso, anche se per la verità esistono anche varianti bianche, viola, gialle, arancione sbiadito ecc.
Non è facilissimo coltivarle, richiedono infatti terreni sabbiosi e profondi, che consentano lo sviluppo libero e regolare della radice.
Qui accanto un esempio romagnolo completo, di questa primavera. A voi capita di trovare le carote con le foglie? Se avete un produttore di fiducia – cosa che vi auguro – potete sempre chiedergli di non tagliarle.