Vellutata di finocchi e fagioli cannellini
Una zuppa nutriente e saporita, dove non servono patate o latticini per addensare: ci pensano i fagioli cannellini a dare la giusta cremosità (nonché dose di proteine nobili).
Una zuppa nutriente e saporita, dove non servono patate o latticini per addensare: ci pensano i fagioli cannellini a dare la giusta cremosità (nonché dose di proteine nobili).
Il mercato del cibo salutare di massa ci propone prodotti pieni di ‘senza’, ma zeppi di surrogati. Impariamo a riconoscere cosa resta, tolti gli imballaggi e gli additivi.
Libro che si legge in un fiato: una serie di brevi racconti che scorrono rapidi, seguendo le stagioni. La scrittura di Francesca è concreta, vivida; generosa e provocatoria nella stessa penna.
Agosto è uno dei mesi più siccitosi e, nelle città, deserti; ma anche uno dei più produttivi nell’orto e nel frutteto. Ripristiniamo i liquidi con frutta e verdura, altro che centro benessere.
In giugno la sporta si riempie e si colora con ortaggi dolci e croccanti, legumi freschi, la succosa frutta estiva (protagoniste le ciliegie), il ricco menu dei primi frutti di bosco.
Caro contadino, se hai cura dell’ambiente e del territorio, tu non vendi solo un prodotto, ma anche e soprattutto un servizio. Mi aspetto che tu, per primo, ne sia cosciente.
Ecco un’altra ricetta con il nostro amato/amaro tarassaco. Ne useremo sempre le foglie, ma questa volta, anziché crude come nel pesto, saranno cotte e saltate in padella.
Il tarassaco è una delle erbe spontanee commestibili più frequenti e facili da riconoscere. Le foglie fresche sono gradevolmente amare. Ecco un pesto che può fare da paté a sugo.
In copertina, il raccolto di fine aprile dell’orto versiliese di Francesca Pachetti, alias La Raccontadina. Nella sua cesta: fave, insalate, bietole a coste colorate, cipollotti, catalogna, rucola. E tanta poesia.
Con il tempo ho capito che l’agricoltura non è un’attività naturale, ma culturale. È un lavoro pienamente umano, che interferisce con la natura e la inclina ai propri bisogni.
Cosa offrono gli orti tra inverno e primavera? Come possiamo affrontare l’hungry gap (hungry che?), pur restando fedeli alla spesa contadina? Il cambiamento climatico ci viene incontro, ma non è una soluzione.
Vogliamo una spesa sana, biologica, fresca. Meglio ancora se comoda. Ho fatto una ricerca e un sondaggio, e il risultato ha sorpreso anche me.